Indice dei contenuti
- Perché la maggior parte delle aziende lascia soldi sul tavolo con lupselling
- Strategie di Upselling con AI: Analisi dei dati dei clienti nella pratica
- Cross-Selling con Intelligenza Artificiale: I principali Use Case
- AI Tools per lUpselling: Quali soluzioni funzionano davvero
- Automazione dellUpselling: Implementazione step-by-step
- ROI e Misurazione del Successo: Come dimostrare il valore della tua strategia di AI-Upselling
- Domande frequenti
La scorsa settimana un cliente mi ha fatto una domanda che mi ha fatto riflettere.
Christoph, abbiamo 5.000 clienti attivi. Eppure non riusciamo a sfruttare appieno queste relazioni. Puoi aiutarci?
La mia prima domanda è stata: Come analizzate i vostri clienti?
La risposta? Liste Excel e intuito.
Nel 2025 è semplicemente potenziale sprecato.
Negli ultimi 18 mesi ho implementato sistemi di upselling AI-driven in oltre 30 aziende B2B.
I risultati sono notevoli: in media il 23% di fatturato in più per cliente senza generare un solo nuovo lead.
Ma c’è un problema: la maggior parte degli strumenti e delle strategie proposte sul mercato, in realtà, non funziona.
Perché? O sono troppo complessi, troppo costosi, o semplicemente ignorano il vero problema.
In questo articolo ti mostro come sfruttare davvero l’Intelligenza Artificiale per l’upselling.
Senza buzzword, senza promesse irrealistiche.
Solo ciò che funziona davvero.
Perché la maggior parte delle aziende lascia soldi sul tavolo con lupselling
Ecco una verità scomoda: la maggior parte delle aziende non conosce davvero i propri clienti.
Parlo sul serio.
La scorsa settimana ero da un’azienda software con 800 clienti B2B.
Ho chiesto: Quale cliente ha il maggior potenziale di upselling?
Risposta? Eh… diamo un’occhiata alla nostra lista…
Questo è il problema: senza unanalisi sistematica dei dati, lupselling è una lotteria.
Il potenziale nascosto nei dati dei clienti
Ogni interazione con il cliente genera dati.
Ticket di supporto, frequenza di login, uso delle funzionalità, comportamento di pagamento, tassi di apertura email.
Questi dati sono una miniera d’oro per l’upselling.
Ma solo se li analizzi bene.
Un esempio pratico:
Un’azienda SaaS aveva clienti che raggiungevano costantemente i limiti API.
Analisi manuale? Impossibile con 2.000 clienti.
Analisi AI? 15 minuti di setup, identificati 47 clienti ad alto potenziale.
Risultato: 180.000€ di ARR (Annual Recurring Revenue) aggiuntivo in 6 mesi.
I tre errori più comuni nell’upselling senza AI
Secondo la mia esperienza, le aziende che non usano analisi AI fanno sempre gli stessi errori:
- Upselling a caso: Chiamiamo tutti i clienti e proponiamo il nostro pacchetto premium.
- Problemi di tempismo: Tentativi di upselling nel momento sbagliato del customer journey.
- One-Size-Fits-All: Stessa offerta per tipologie di clienti completamente diverse.
Il risultato? Clienti frustrati e fatturato perso.
Cosa cambia con l’AI
L’AI individua pattern che una persona non noterebbe mai.
Per esempio: un cliente usa intensamente le funzionalità A e B, ma ignora la C.
Allo stesso tempo il suo team cresce (dati LinkedIn) e scarica sempre più documentazione.
Per una persona sono dati isolati.
Per l’AI è un segnale preciso: questo cliente è pronto per un upgrade.
La differenza? Precisione invece di tentativi casuali.
Strategie di Upselling con AI: Analisi dei dati dei clienti nella pratica
Adesso andiamo sul concreto.
Ti presento le tre strategie AI che funzionano davvero sul campo.
Niente teoria. Solo metodi collaudati da progetti reali.
Predictive Analytics per il timing dell’upselling
Il tempismo nell’upselling decide tra successo e insuccesso.
Troppo presto? Il cliente si sente sotto pressione.
Troppo tardi? Un concorrente è arrivato prima.
L’AI risolve questo problema con la Predictive Analytics.
Il sistema analizza i comportamenti e prevede quando un cliente è pronto all’upgrade.
Esempio concreto:
Abbiamo sviluppato per un provider di e-learning un sistema che monitora questi segnali:
- Percentuale di completamento corsi sopra l’80%
- Tempo di studio settimanale superiore alla media del 50%
- Aumento download certificati
- Richieste di supporto su funzionalità avanzate
Quando si verificano tre di questi quattro segnali, il sistema suggerisce un contatto di upselling.
Tasso di conversione? 34% invece di 8%.
Segmentazione clienti con il Machine Learning
Segmentazione standard: dimensioni, settore, fatturato.
Segmentazione AI: cluster comportamentali che non troveresti mai manualmente.
Ecco un caso reale:
Un provider CRM aveva 1.200 clienti su tre pacchetti standard.
Segmentazione classica: small, medium, large.
L’analisi AI ha creato cinque cluster completamente diversi:
Cluster | Caratteristica | Potenziale Upselling |
---|---|---|
Power User | Usano oltre il 90% delle funzionalità | Alto (API accesso, White-Label) |
Aziende in crescita | Numero utenti in aumento ogni mese | Medio (Più licenze) |
Feature Explorer | Provano tante funzionalità superficialmente | Basso (Formazione necessaria) |
Focus su Compliance | Usano molto le funzionalità di sicurezza | Alto (Add-on Compliance) |
Utenti Minimali | Solo funzionalità base | Rischio (Possibile disdetta) |
Per ogni cluster abbiamo creato strategie di upselling specifiche.
Risultato: Tasso di upselling aumentato del 28%.
Sentiment Analysis per il timing dell’upselling
Un aspetto spesso trascurato: l’umore del cliente.
Puoi trovare la migliore opportunità di upselling.
Ma se il cliente è frustrato, non comprerà niente.
L’analisi del sentiment AI aiuta proprio qui.
Il sistema analizza:
- Ticket di supporto (tono, frequenza, escalation)
- Comunicazione per email
- Valutazioni sulle funzionalità
- Punteggi NPS (Net Promoter Score – metrica di soddisfazione)
Esempio concreto:
Il cliente A mostra tutti i segnali per l’upselling, ma l’ultimo ticket era irritato.
Raccomandazione AI: aspettare finché il sentiment non torna positivo.
Cliente B ha potenziale medio, ma ha appena lasciato una recensione entusiasta.
Raccomandazione AI: contattare subito.
Questa è l’Emotional Intelligence applicata all’analisi clienti.
E funziona davvero.
Cross-Selling con Intelligenza Artificiale: I principali Use Case
Il cross-selling è una disciplina diversa dall’upselling.
Con l’upselling vendi “di più dello stesso prodotto”.
Nel cross-selling vendi “qualcosa di complementare”.
Molto più complesso. Ma anche molto più redditizio.
Affinità di prodotto con collaborative filtering
Amazon insegna: “Chi ha acquistato X ha comprato anche Y”.
Il principio vale anche nel B2B.
Non però con semplici fogli Excel.
Esempio pratico:
Un provider di software per la contabilità voleva promuovere il suo add-on di rilevazione presenze.
Analisi manuale: “Le piccole aziende hanno bisogno della rilevazione presenze.”
L’analisi AI ha rivelato altro:
L’affinità più alta ce l’avevano i clienti che:
- Gestivano oltre 3 progetti in contemporanea
- Emettevano fatture sui tempi
- Usavano il reportistica con frequenza superiore alla media
Dimensione dell’azienda? Completamente irrilevante.
Con queste informazioni il tasso di cross-selling è aumentato del 45%.
Cross-selling basato sul momento giusto
Nel cross-selling il timing è persino più critico che nell’upselling.
Perché? Devi intercettare un nuovo bisogno.
L’AI aiuta a individuare il momento perfetto.
Un use case concreto:
Un provider di marketing tool vendeva software di email marketing.
Obiettivo di cross-selling: add-on CRM.
L’AI ha identificato questo trigger:
Quando un cliente segmenta le sue liste email E crea custom fields, è pronto per i moduli CRM.
Perché? Sta ragionando più strategicamente sui propri contatti.
Tempistiche della campagna: 48-72 ore dopo questo comportamento.
Tasso di conversione: 22% invece di 6%.
Raccomandazioni prodotto basate sul comportamento
Qui si fa davvero smart.
L’AI analizza non solo ciò che i clienti comprano, ma come lo usano.
Esempio dal software:
Uno strumento di project management offriva questi add-on:
- Time Tracking
- Gantt Chart
- Team Chat
- Archiviazione File
- Dashboard Reportistica
Cross-selling classico: proponi tutto a tutti.
Cross-selling con AI:
Comportamento cliente | Raccomandazione AI | Motivazione |
---|---|---|
Crea progetti complessi con dipendenze | Gantt Chart | Diventa fondamentale la visualizzazione |
Molti commenti e update di stato | Team Chat | Aumentano le esigenze di comunicazione |
Carica file regolarmente nelle task | Archiviazione File | Serve più spazio |
Esporta dati frequentemente | Dashboard Reportistica | Crescente esigenza di analisi |
Risultato? Il cross-selling è passato da pubblicità fastidiosa a servizio utile.
Soddisfazione dei clienti e fatturato cresciuti insieme.
Cross-selling in ambienti B2B complessi
Il B2B è diverso dal B2C.
Decisioni più lente, più stakeholder coinvolti, impatti maggiori.
L’AI può comunque aiutare.
Esempio nel mondo della consulenza:
Un’azienda di IT consulting offriva i seguenti servizi:
- Cloud Migration
- Audit Cybersecurity
- Digital Transformation
- Data Analytics
- Process Optimization
Problema: come capire quando un cliente è pronto a servizi aggiuntivi?
Soluzione AI: analisi dei progetti e dei pattern comunicativi.
Se un progetto di migrazione cloud è in fase finale E il cliente chiede di integrare dati, è il momento giusto per Data Analytics.
Se l’audit Cybersecurity rileva criticità E il management viene coinvolto, il passo successivo è Process Optimization.
L’AI ha appreso questi pattern da oltre 200 progetti precedenti.
Risultato: +35% di successo nel cross-selling.
AI Tools per lUpselling: Quali soluzioni funzionano davvero
Ed eccoci alla domanda da un milione: quali tool conviene usare?
Negli ultimi due anni ho testato oltre 50 tool AI per l’upselling.
La maggior parte sono soldi buttati.
Questi invece funzionano davvero.
Piattaforme All-in-One vs. Tool specializzati
Prima una scelta di base.
Le piattaforme All-in-One promettono di fare tutto.
I tool specializzati fanno benissimo una sola cosa.
Secondo la mia esperienza su 50+ implementazioni:
All-in-One è la scelta giusta per l’80% delle aziende.
Perché? Implementazione più facile, meno costi, meno problemi di integrazione.
Tool specializzati solo per esigenze molto specifiche o grandi aziende con un Data Science team dedicato.
I 5 migliori AI-Upselling Tools nella pratica
Ecco la mia valutazione onesta basata su casi reali:
Tool | Punti di forza | Punti deboli | Ideale per |
---|---|---|---|
HubSpot AI | Integrazione, facilità d’uso | Personalizzazione limitata | PMI, team marketing |
Salesforce Einstein | Funzioni enterprise, scalabilità | Complesso, costoso | Grandi aziende |
Gainsight | Focus customer success | Curva d’apprendimento ripida | Aziende SaaS |
Freshworks CRM | Ottimo rapporto qualità-prezzo, veloce da implementare | Meno feature avanzate | Startup, piccoli team |
Custom ML Models | Massima personalizzazione | Alto effort di sviluppo | Aziende tech |
Il mio consiglio personale?
Per il 90% dei miei clienti, HubSpot AI è il compromesso ideale.
Funziona subito, costa il giusto, si adatta alla crescita aziendale.
La realtà dell’implementazione: cosa succede davvero
Qui ti dico le cose come stanno.
I confronti tra tool si soffermano spesso solo su funzionalità e prezzi.
Io invece ti dico cosa davvero succede quando implementi.
Settimana 1-2: Pulizia dati
Sorpresa: i tuoi dati sono quasi certamente un caos.
Dati doppi, campi incoerenti, record vuoti.
Budget necessario: il 20-30% del costo tool per il primo anno.
Settimana 3-4: Integrazione e setup
Collega ai sistemi esistenti.
CRM, email marketing, sito web, piattaforma di supporto.
La realtà: almeno una integrazione non va come previsto.
Settimana 5-8: Training e calibrazione
Il sistema AI impara i tuoi pattern specifici.
Dovrai correggere le prime previsioni sbagliate.
Il tuo team dovrà imparare a usare il tool.
Settimana 9-12: I primi veri risultati
Ora vedi se funziona davvero.
Nel 30% dei casi serve ancora qualche aggiustamento.
Fai-da-te o agenzia: quando conviene cosa?
Spesso mi chiedono:
Conviene fare tutto in casa o affidarsi a un’agenzia?
La mia risposta, onesta, dalla pratica:
Fai-da-te se:
- In team avete almeno una persona tecnica
- Il CRM è già ben gestito
- Potreste dedicare 3-6 mesi all’implementazione
- Budget inferiore a 10.000€
Agenzia se:
- Servono risultati rapidi (entro 8 settimane)
- Integrazione complessa nella vostra infrastruttura
- Volete best practice da altri progetti
- Budget sopra i 15.000€
Il compromesso migliore? Approccio ibrido.
Agenzia per strategia e setup, team interno per la gestione continua.
Automazione dellUpselling: Implementazione step-by-step
Ed eccoci alla parte pratica.
Ecco come implemento l’upselling AI-driven per i miei clienti, passo dopo passo.
È il processo che uso con le aziende in consulenza.
Fase 1: Audit dati e preparazione (settimana 1-2)
Prima di scegliere qualsiasi tool, devi sapere con cosa lavori.
Passo 1: Mappatura dei dati
Crea una lista di tutte le fonti dati:
- Sistema CRM (contatti, deal, attività)
- Piattaforma email marketing (open rate, click, conversioni)
- Analytics sito (comportamento, conversioni)
- Product analytics (uso funzionalità, frequenza login)
- Support system (ticket, valutazioni)
- Billing system (pagamenti, upgrade, downgrade)
Passo 2: Valuta la qualità dei dati
Per ogni fonte controlla:
Criterio | Buono | Ok | Scarso |
---|---|---|---|
Completezza | Oltre il 90% dei campi compilati | 70-90% compilati | Meno del 70% compilati |
Aggiornamento | Aggiornamento quotidiano | Aggiornamento settimanale | Irregolare |
Coerenza | Formati uniformi | Perlopiù coerenti | Caos |
In media, il 40% dei dati dei miei clienti è “scarso”.
Normale, ma è importante saperlo.
Passo 3: Quick wins di pulizia
Su quali dati puoi intervenire velocemente per migliorare subito?
Di solito:
- Unisci i contatti duplicati
- Completa i campi settore prendendo dati da LinkedIn
- Aggiorna la data dell’ultima attività
Fase 2: Scelta tool e setup (settimana 3-4)
Ora si scelgono i tool.
La mia matrice di valutazione:
Criteri di valutazione (peso tra parentesi):
- Integrazione con i sistemi esistenti (30%)
- Facilità d’uso per il team (25%)
- Funzionalità AI per i tuoi use case (20%)
- Qualità-prezzo (15%)
- Support e documentazione (10%)
Procedura scelta:
- Shortlist di 3 tool in base alle specifiche esigenze
- Prova gratuita 14 giorni con dati reali (non demo!)
- Valutazione da parte degli utenti finali in azienda
- Decisione guidata dalla matrice
Importante: testa sempre con dati e use case reali.
Le demo non mostrano come il tool si comporterà davvero nella tua situazione.
Fase 3: Prime regole di automazione (settimana 5-6)
Parti semplice.
I modelli AI complessi arriveranno dopo.
Prima regola base:
Se il cliente usa la funzionalità X più di 10 volte al mese E ha ancora il piano Basic, invia un’email di upselling sul piano Premium.
Non è AI sofisticata, ma già funziona.
Le mie 5 regole di partenza:
- Basata sull’uso: Heavy user con piano base → proponi upgrade
- Basata sul tempo: 6 mesi senza upgrade → follow-up telefonico
- Basata sul supporto: Richiesta info su funzionalità premium → sequenza upselling
- Basata sull’engagement: Alto engagement email → proporre cross-sell
- Basata sul rischio: Uso in calo → prima retention, poi upselling
Fase 4: Training e ottimizzazione AI (settimana 7-12)
È qui che l’AI inizia a brillare.
Il sistema impara dai primi dati e migliora continuamente.
Settimane 7-8: Raccolta dati
Il sistema accumula dati su errori e successi delle prime automazioni.
Quali upselling hanno funzionato? Quali no?
Settimane 9-10: Riconoscimento pattern
L’AI identifica pattern che non avresti mai notato.
Ad esempio: le conversioni migliori avvengono tra martedì e mercoledì.
O: clienti di un certo settore rispondono meglio alle email, altri al telefono.
Settimane 11-12: Ottimizzazione automatica
Il sistema regola in automatico:
- Momento ideale per l’upselling
- Canale giusto (email vs. telefono vs. in-app)
- Messaggi in base al segmento cliente
- Frequenza di contatto
Fase 5: Scalabilità e advanced features (settimana 13+)
Dopo 3 mesi, hai dati sufficienti per le funzionalità avanzate:
Lead scoring predittivo per upselling
Il sistema assegna a ogni cliente uno score di upselling da 0 a 100.
Il team vendite si concentra solo su chi ha score sopra 70.
Dynamic pricing per upsell
L’AI suggerisce il prezzo ottimale in base al valore e alla probabilità di conversione.
Multi-channel orchestration
L’AI coordina tutti i messaggi di upselling su ogni canale.
Nessun cliente riceve una mail dal marketing e una telefonata dal venditore lo stesso giorno.
Qui l’AI-Upselling diventa davvero profittevole.
ROI e Misurazione del Successo: Come dimostrare il valore della tua strategia di AI-Upselling
E ora la domanda chiave: ne vale davvero la pena?
Ti mostro come misurare il ROI del tuo investimento in AI-Upselling.
Spoiler: Per la maggior parte dei miei clienti, il ritorno si vede già tra i 6 e i 9 mesi.
I KPI più importanti per l’AI-Upselling
Dimentica le vanity metrics.
Questi KPI contano davvero:
Primary Metrics (impatto diretto sul business):
Metrica | Formula | Obiettivo |
---|---|---|
Upselling Conversion Rate | Upsell riusciti / tentativi upselling | 15-25% |
Fatturato medio per cliente | Fatturato totale / numero clienti | +20-30% |
Customer Lifetime Value | Valore medio cliente sull’intera relazione | +25-40% |
Time to Upsell | Tempo medio da identificazione a chiusura | -30-50% |
Secondary Metrics (efficienza sistema):
- Prediction Accuracy: Quanto spesso l’AI ci ha preso?
- False Positive Rate: Quanti clienti segnalati “pronti” non lo erano davvero?
- Lead Quality Score: Qualità dei lead generati dall’AI
- Automation Rate: Percentuale upselling gestito in automatico
ROI nella pratica
Ecco un calcolo reale da un mio progetto:
Cliente: SaaS con 800 clienti B2B, ticket medio 150€ MRR (Monthly Recurring Revenue)
Investimento:
- Tool: 500€/mese
- Implementazione: 8.000€ (una tantum)
- Formazione: 2.000€ (una tantum)
- Supporto continuo: 1.000€/mese
Totale anno 1: 28.000€
Risultati dopo 12 mesi:
- 47 upsell aggiuntivi (upgrade: +100€ MRR)
- 23 cross-sell aggiuntivi (add-on: +50€ MRR medio)
- Churn ridotto del 15% (migliore retention grazie a offerte pertinenti)
ARR aggiuntivo:
47 × 100€ × 12 = 56.400€
23 × 50€ × 12 = 13.800€
Riduzione Churn: ~30.000€
Totale: 100.200€ di ARR aggiuntivo
ROI anno 1: 258%
Dal secondo anno non ci sono più costi di setup.
ROI anno 2: 467%
Errori comuni di misurazione e come evitarli
L’80% delle aziende commette gli stessi errori:
Errore 1: Correlazione vs causa-effetto
Se il fatturato cresce insieme all’AI, non è detto che sia davvero merito della tecnologia.
Soluzione: test A/B con gruppi di controllo.
Errore 2: Scegliere solo le metriche “belle”
Le aperture email sono salite del 50%!
Sì, ma la conversione?
Soluzione: concentrati su metriche a impatto business.
Errore 3: Periodi di misura troppo brevi
L’AI ha bisogno di tempo per imparare.
I risultati dopo 4 settimane sono poco indicativi.
Soluzione: almeno 6 mesi di misurazione.
Errore 4: Ignorare costi nascosti
I costi tool sono solo la punta dell’iceberg.
Considera anche formazione, pulizia dati, integrazione.
Soluzione: calcola il Total Cost of Ownership.
Reporting e comunicazione ai decision-maker
I successi dell’AI-Upselling vanno fatti vedere.
Ecco il mio schema di reporting preferito:
Monthly Executive Summary:
- 1 slide: KPI principali (tasso upselling, ricavi extra, ROI)
- 1 slide: Success story (casi cliente concreti)
- 1 slide: Learnings e ottimizzazioni
- 1 slide: Next steps
Quarterly Deep Dive:
- Analisi dettagliata di tutti i KPI
- Segmentazione per gruppo clienti
- Andamento ROI e stime future
- Benchmark con standard di settore
Cosa interessa davvero al CEO:
- Quanto fatturato extra abbiamo generato?
- Quanto è costato?
- Quanto velocemente rientra l’investimento?
- Piano per i prossimi 12 mesi?
Tutto il resto è materiale operativo per il team.
Ottimizzazione continua
L’AI-Upselling non è un sistema “set-and-forget”.
Migliora col tempo, ma solo se ottimizzato costantemente.
Review trimestrali:
- Quali segmenti clienti stanno performando meglio?
- Nuove opportunità di upselling?
- Dove ci sono i maggiori margini di miglioramento?
Revisione della strategia annuale:
- Tool landscape review: ci sono alternative migliori?
- Use case expansion: possiamo sfruttare nuove feature AI?
- Formazione team: servono nuove skill?
Le aziende migliori vedono l’AI-Upselling come una capability in continua evoluzione, non come un progetto una tantum.
Domande frequenti
Quanto tempo serve per vedere i primi risultati con l’AI-Upselling?
Normalmente noti i primi miglioramenti dopo 4-6 settimane. Risultati significativi e ROI positivo arrivano di solito dopo 3-6 mesi. Dipende dalla tua base dati e dalla complessità dei clienti.
Quale dimensione aziendale trae maggiore beneficio dall’AI-Upselling?
È più redditizio per aziende con 100-2.000 clienti attivi. Sotto i 100 mancano dati sufficienti per previsioni affidabili. Sopra i 2.000 servono soluzioni enterprise più complesse.
L’AI-Upselling è adatto anche alle aziende B2C?
Assolutamente sì. Il B2C spesso ne beneficia ancora di più grazie a maggiori dati di transazione. I principi sono simili, cambiano tempistiche e canali di implementazione.
Cosa succede con la privacy e la compliance GDPR?
Tutti i tool AI seri sono GDPR-compliant. Assicurati che l’uso per “interessi commerciali legittimi” sia coperto nelle tue policy privacy. È comunque consigliabile un check legale prima di partire.
Quanto budget serve per l’AI-Upselling?
Per PMI: 2.000-5.000€ setup + 500-1.500€ al mese. Per aziende più grandi: 10.000-25.000€ setup + 2.000-5.000€ al mese. Il ROI dovrebbe arrivare entro 6-12 mesi.
Si possono continuare a usare i CRM esistenti?
Sì, la maggior parte dei tool AI si integra con CRM come Salesforce, HubSpot o Pipedrive. Quasi mai serve cambiare tutto il CRM.
Quanto sono accurate le previsioni AI sulle opportunità di Upselling?
Con una buona implementazione, l’accuratezza è tra il 70 e l’85%. Meglio delle previsioni manuali (di solito 40-60%) e in crescita continua grazie al machine learning.
Qual è l’errore più grande nell’implementazione di AI-Upselling?
Voler partire subito con scenari troppo complessi. Parti da automazioni semplici basate su regole e poi passa ai feature AI più sofisticati. “Crawl, walk, run” è la chiave del successo.
Serve un team di Data Science per l’AI-Upselling?
No. I tool AI moderni sono No-Code o Low-Code. Quasi sempre basta un marketer o salesperson tecnico. I Data Scientist servono solo per esigenze molto specifiche.
Come si misura il successo dell’AI-Upselling?
Concentrati sull’impatto sui ricavi: tasso di conversione upselling, fatturato extra per cliente e customer lifetime value. Vanity metrics come l’open rate mail contano meno del risultato economico diretto.